Gonfiaggio ad azoto su autovetture e veicoli industriali leggeri*** ha scritto:potresti motivare questa affermazione?silti ha scritto:Mirbeau ha scritto:L'azoto, come gas, è inerte e meno sensibile alla variazione delle temperature rispetto ad ossigeno ed altri gas, questo perchè già di suo è piuttosto freddo (allo stato liquido arriva vicino ai -200°) ed al variare delle temperature atmosferiche nostre, la sua variazione è piuttosto limitata
- Io dico che chiunque gonfi le gomme con l'azoto d'inverno ha una voglia pazza di uscire di strada.
1) l'azoto negli pneumatici si trova alla temperatura ambiente esattamente come la comune aria compressa e si trova allo stato gassoso
2) risente meno delle variazioni di temperatura rispetto alla normale aria compressa, quindi non fa aumentare o diminuire la pressione delle gomme (questo il senso del suo utilizzo oltre a minimizzare la perdita fisiologica di gas e quindi di pressione) quindi favorisce mantenendo la pressione ideale la tenuta degli pneumatici
grazie
maurizio
Negli ultimi anni si è osservato un aumento dell’utilizzo di sistemi di gonfiaggio ad azoto presso i rivenditori di pneumatici. Si ricorda che l’azoto è un gas di base, semplicemente dell’aria secca da cui si toglie l’ossigeno ( l’aria contiene circa il 78% di azoto). Si utilizza sovente l’azoto per applicazioni molto specialistiche e/o in ambienti difficili a causa delle sue proprietà inerti. Applicazioni quali aeronautica, miniere, movimentazione e veicoli pesanti ricorrono all’azoto per contribuire a ridurre rischi di combustione interna (incendi) in caso di surriscaldamenti dei freni, cerchi e ruote. Inoltre, l’azoto secco è utilizzato anche nel mondo della competizione per contribuire a ridurre le variazioni di pressione (provocate dall’umidità), in quanto anche piccole differenze di pressione possono influenzare il comportamento del veicolo ai limiti estremi di prestazioni. Per il normale impiego dei pneumatici il gonfiaggio ad azoto non è necessario. Tuttavia,il gonfiaggio ad azoto può essere ammesso in quanto le sue proprietà possono contribuire a una leggera diminuzione della perdita di pressione di gonfiaggio. Tuttavia, numerose altre cause di perdite come le perforazioni, l’accoppiamento cerchio/ruota (tallone), la valvola, la tenuta valvola/cerchio e la ruota possono annullare il vantaggio di utilizzare l’azoto. Se la pressione di gonfiaggio di un pneumatico è inferiore a quella prevista per il veicolo, il pneumatico deve essere rigonfiato – ad aria o azoto –alla pressione appropriata. Occorre anche adattare la pressione quando un veicolo circola con carichi più importanti, traina un rimorchio, circola a velocità elevate, etc. Affidarsi esclusivamente al gonfiaggio ad azoto per ridurre la necessità di controllo del gonfiaggio può, in effetti, comportare un utilizzo in sottogonfiaggio suscettibile di provocare un deterioramento prematuro del pneumatico. Una corretta pressione di gonfiaggio permette di ottenere una prestazione ottimale del pneumatico. Ciò significa una migliore longevità del pneumatico (economia), un risparmio di carburante (ambiente) e una migliore prevenzione degli incidenti (sicurezza stradale), sia che si usi aria o azoto per il gonfiaggio dei pneumatici. Si ricorda che è imperativo verificare la pressione di gonfiaggio ogni 15 giorni e di effettuare la verifica a pneumatici freddi. Che i pneumatici siano gonfiati ad aria o azoto, una verifica regolare della pressione di gonfiaggio resta cruciale e necessaria. L’utilizzo di azoto non sostituisce una verifica regolare della pressione.
Tale documento ha carattere informativo, divulgativo e non esaustivo della totalità delle problematiche riguardanti il corretto impiego dei pneumatici.
il link da cui è stato tratto
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