Test drive Mercedes Benz 500SL R107

Prove e recensioni a cura dello Staff MBCI

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Manolo Montagna
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Auto guidata: Mercedes Benz C124 200 CE, W210 E250 Diesel
Località: Martina Franca (TA)

Prima o poi doveva arrivare! Sono onesto, ci speravo davvero.
Una icona delle roadster di lusso, prodotta per quasi venti anni con lo stesso stile a firma Joseph Gallitzendörfer e Friedrich Geiger. I designer dal 1967 ebbero il compito arduo di sostituire l’amata Pagoda W113 di Sofia Loren e del mercato americano davvero esigente a quell’epoca per bellezza e standard di sicurezza, e finalmente nel 1971 iniziò la produzione e la commercializzazione della R107. Se non sbaglio, e spero di essere corretto dai più, è la prima roadster ad avere la R come sigla di progetto, R maiuscola che fa invidia a tantissime case costruttrici perché non riescono nell’intento di creare una vera concorrenza nel settore. Ma la R107 può vantare anche la M e la C maiuscole…è la Muscle Car europea! Nei 19 anni di vendite vanta motorizzazioni di tutto rispetto per le epoche che ha vissuto, dai primi nuovi sei cilindri in linea M110 della 280 ai V8 M116 delle 350 e 380, ed il V8 della 450 fino al 1985, poi ad inizio anni 80 arrivano il mitico sei cilindri in linea M103 della 300 e i V8 M116 della 420 (rarissimo in Europa), ma a farla da padrone è il V8 M117 della 500SL e quelli della 560SL, tutte le versioni potevano avere cambi manuali a quattro e cinque rapporti, oppure in optional gli automatici a tre e quattro rapporti. Parlare di potenza è relativo per quest’auto, perché quando ci si mette alla guida si scopre il piacere della guida lussuosa con un pizzico di sportività…per questo nella mia fantasia la associo agli sport come golf, tennis e polo, ma è anche l’auto dei grandi uomini d’affari stravaganti a cui piace la poderosa coppia del motore. Alla fine è la degna erede della W113, ha lasciato sbigottiti diversi mercati con le soluzioni tecnologiche in fatto di confort e sicurezza che Mercedes Benz ha preteso nella realizzazione del progetto, come nuove sospensioni, sicurezza passiva e accessori da nababbi oltre a quell’estremo e intramontabile fascino.
Da lontano è bellissima, da vicino è spettacolare, alla guida è favolosa!
Linee rette sulle fiancate che arrivano ad unirsi a quelle del posteriore con degli angoli leggermente arrotondati, in cui si mischiano i cambi di generazione degli anni 60 con gli anni 70; le sfumature delle linee sull’anteriore del lunghissimo cofano ad accentuare la grintosa calandra che si protende con un accenno di punta in avanti a mettere in risalto la grande Stella per farla in barba allo stallone della Mustang. Il telaio del parabrezza largo, spesso e basso che va ad unirsi con i piccoli triangoli di supporto degli specchi laterali alle lunghe, spesse e pesanti porte per creare poi continuità con il coperchio della capote in tela, a sua volta piccola e facilissima da aprire e chiudere nonostante sia solo manuale. Tutta la roadster è incorniciata in quegli specchi dei profili, delle calotte specchi e paraurti rigorosamente cromati.
Nell’abitacolo non capisci in che epoca sei, ma la cosa bella è che è tutto perfettamente in sintonia! Le bocchette di aerazione tonde come palle da biliardo e la tonda palpebra del quadro strumenti che sono tipici del design anni 60, si fondono alle linee tese degli anni 70 della plancia e del tunnel centrali, poi arrivano gli anni 80 con i vari pulsanti ergonomici e l’autoradio oltre che al disegno della strumentazione di bordo. Una sola parola: Fantastico!
I sedili sono comodissimi e aiutano nel confort grazie alle diverse regolazioni compresa quella in altezza, non sono avvolgenti ma nel rollio delle curve, grazie al telaio rinforzato per la mancanza del tetto e alle sospensioni alquanto rigide, svolgono un egregio lavoro. Il volante è enorme, per me che sono di statura media non è molto agevole nelle operazioni di salita e discesa dalla vettura. Posti posteriori neanche a parlarne, anche se in optional era possibile mettere dei piccoli sedili era un sacrificio sedersi. Come detto prima il parabrezza è basso e quando si ha il sole negli occhi le alette parasole sinceramente dimezzano le dimensioni del parabrezza e va a discapito della visibilità, al contrario fare una retromarcia con capote abbassata non ha prezzo.
L’esemplare che vedrete nelle foto…peccato che non è rossa, pensavo di imitare Richard Gere… è una 500SL nata nel luglio 1985, destinata al mercato francese. È arrivata da me per ripristinare il funzionamento di alcuni dispositivi elettrici ed elettronici, più altre cose da restauro conservativo e piccole mancanze di artigiani che hanno messo mano. Colore Blu Diamante metallizzato 355O, interni in pelle e moquette Blu, capote Castano Scuro. Il primo proprietario ha pensato bene di spendere bei soldi per come l’ha accessoriata: ABS, Airbag lato guida, Tempomat, cambio automatico a 4 rapporti, il rarissimo Trip Computer, vetri elettrici e sedili riscaldabili, climatizzatore automatico, estintore, autoradio Becker Europa (ora monta una Grand Prix Elettronic) con antenna elettrica Hirschman, e i bellissimi Gullideckel da 15”.
La cosa bella è che questa 500SL nasconde qualcosa nel suo M117…ne ho guidare di 500SE W126, si vabbè stiamo paragonando una ammiraglia ad una roadster, nel motore si. Metti in D e se sei dolce ti godi la passeggiata da sbruffone sulle strade di paese con accanto la tua bella moglie (l’ho fatto per un paio di sabato sera), la SL ti scarrozza con enorme piacere, senza sussulti, l’aria che arriva leggera ti avvolge per rinfrescarti dal caldo estivo, e gli occhi di alcuni passanti e automobilisti che ti invidiano. Wow ne sentirò una forte mancanza. Ma se vuoi sentire i suoi quasi 400Nm di coppia basta che dai un pestone e rischi di intraversarla! Uhhh, quanto mi sono divertito in qualche traverso controllato, diventa nuda e cruda perché non ha controlli elettronici! Sul rettilineo della statale il kickdown fa lanciare un incredibile urlo al V8 che si trasforma in uno scatto in avanti che ti schiaccia sul sedile e raggiungi i 100 km/h in brevissimo tempo. Ma…appena vedi l’indicatore del livello di benzina prendi un colpo…beve tantissimo. Ma è giustificato dal piacere che si prova, perché è una Muscle Car!
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Manolo Montagna
Mercedes Benz 200 CE, Mercedes Benz E250 Diesel Classic, Fiat Stilo 1.6 105cv Active

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