S320, la mia millennial

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Un saluto a tutti, voglio condividere con voi l'esperienza del mio recente acquisto. Chi mi conosce sa già la storia della mia E serie W124; da qualche tempo mi sono messo alla ricerca di una classe S, che potesse essere una degna erede da poter utilizzare nei viaggi al posto della mia vecchietta, ma ho sempre rimandato l'acquisto a causa dell'elevato chilometraggio che in genere hanno queste berline. Finché una mattina di Settembre 2018 trovo l'inserzione di una S320 benzina, serie W220. Sì, quella nell'opinione generale brutta, dall'elettronica complicata, la peggiore classe S mai prodotta, “the rusty”, quella del periodo della vernice all'acqua, dell'oceano di elettronica, delle agghiaccianti plastiche appiccicose degli interni, delle Airmatic... insomma basta farsi un giro nei forum di tutte le nazioni per farvi un'idea di questo modello. In effetti, a prima vista, la piccola aveva un problema di quelli trascurabili (si fa per dire): le sospensioni posteriori collassate.

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Considerato il prezzo richiesto, ho deciso di mettere in moto la W124 e partire in direzione di Udine per visionare la vettura di persona. Dopo 450 km di viaggio arrivo sul posto e mi rendo subito conto che la vettura è meglio del previsto e merita attenzione; prevedo già parecchi lavori da fare ma è una bella sfida da affrontare. Ma è dopo aver visionato i documenti che l'amore trionfa: la vettura è stata immatricolata il 27 Luglio 1999, nel giorno del mio undicesimo compleanno. Rientro a casa in serata ed intanto penso come affrontare il problema principale, ovvero portarla a casa con le sospensioni posteriori a terra. Esclusa la possibilità di trasportarla con il carrello (la macchina oltre ad avere un peso importante è lunga più di cinque metri e le sospensioni a terra non le permettevano di salire sulle rampe del carrello) nei giorni successivi capisco che il trasferimento non è una impresa impossibile, perché mamma Mercedes ha pensato anche a questo. Sono ordinabili, infatti, dei tamponi in gomma da posizionare tra la scocca e la barra stabilizzatrice posteriore, per impedire che la vettura collassi completamente e permettere così il trasporto di emergenza.

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Sull'encicolpedia on-line della Classe S (sì, la W220 ha una Wikipedia tutta dedicata), reperisco i codici dei tamponi da ordinare.

Un grande pregio.

I tamponi hanno richiesto una settimana di attesa dall'ordine, poichè disponibili solo in Germania. A quanto pare non sono molto conosciuti, anche il magazzino ricambi non sapeva molto della loro esistenza. Dopo tutte le dovute verifiche documentali, decido di fissare il giorno per il ritiro della nuova vettura. Dovendo recarmi in treno da solo a Udine per il ritiro, il giorno prima preparo il mio trolley con tutto il “necessaire” per affrontare gli imprevisti del viaggio (tamponi in gomma, set attrezzi, chiave ruote, booster avviatore, olio motore, guanti, fusibili) e giungo così a Udine nella mattina del 27 Settembre per il passaggio di proprietà ed il saldo. Formalizzato l'acquisto, dopo pranzo installo i tamponi di emergenza, rifornisco la S e parto in direzione di casa.

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La friulana in posa, nella sua zona di comfort ideale, prima di lasciare Udine.

In verità, la piccola in cuor suo nasconde un grande pregio, che non è la spia SRS accesa :D :D

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Già, 60 mila chilometri, niente di più. Solo 60 mila chilometri per una vettura ancora tutta da sfruttare.

Visit workshop!

Partito da Udine nel pomeriggio, non posso descrivere il senso di inquietudine che mi portavo addosso per la paura di non riuscire ad arrivare a casa. Ero costantemente accompagnato da un amichevole messaggio sul computer di bordo, che tutto metteva tranne che serenità.

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La schermata “user friendly” che ti invita a visitare il centro Mercedes più vicino a te.

Come in aereo.

Imboccata l'autostrada sento la macchina scivolare in un silenzio assoluto e dopo un centinaio di chilometri percorsi comincio a rasserenarmi, nonostante il messaggio fosse sempre lì presente. Ma è nei pressi di Venezia che le cose si mettono male, quando improvvisamente il compressore delle Airmatic smette di funzionare, va in protezione, sento un bip come quello che ti avvisa delle turbolenze in volo e lo schermo del computer di bordo cambia colore.

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Ignorato il primo messaggio “user friendly”, il secondo ti priva della libertà di scelta.

Attimi di terrore che non posso descrivere, ho creduto di dover attuare il piano B, il carro attrezzi. Ma ho provato ad ignorare il messaggio e continuare imperterrito il mio viaggio in direzione di Varese. Senza soste, nemmeno toilette, l'obiettivo era arrivare il prima possibile per evitare ulteriori imprevisti. Ho mantenuto una velocità di 80 Km/h per buona parte del viaggio e nonostante i tamponi in gomma rendessero la vettura un kart senza molleggio, dopo Vicenza ho bellamente sfilato per alcuni tratti persino in terza corsia, sostenendo il mio lato emotivo con della musica gentilmente concessa da una radio locale, provando a distrarmi da quella schermata rossa costantemente sotto gli occhi.

https://youtu.be/bcpUAzhDnF8

Giunto in prossimità di Milano le mie preoccupazioni hanno cominciato a svanire, la consapevolezza di essere vicino casa mi faceva pregustare un sapore di soddisfazione nell'aver vinto la scommessa.

AIRMATIC, veicolo si solleva.

La classe S, su consiglio del computer di bordo è quindi pronta a recarsi in officina, ma quella di casa. Dopo essermi procurato i ricambi necessari per la riparazione delle sospensioni, comincio il lavoro di sostituzione delle camere d'aria. Per questo tipo di problema si hanno infatti due possibilità: sostituire l'intero ammortizzatore (più facile e veloce) oppure disassemblare tutta la sospensione e sostituire solo la camera d'aria. Ovviamente a me piacciono le cose complicate ed ho scelto la seconda opzione.

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La camera d'aria di ricambio, è corredata da un kit di guarnizioni.

Il lavoro è stato più difficile del previsto ed ha richiesto una giornata di lavoro, ho dovuto costruire persino un estrattore apposta per sezionare la sospensione.
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Nell'immagine si nota chiaramente il punto danneggiato della camera d'aria.

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La sospensione rigenerata, pronta all'installazione.

Avviato il motore dopo aver terminato il lavoro, la S in un attimo si rialza e si livella. Fantastico.

Non tutto è oro quel che luccica.

Purtroppo ho dovuto pagare le conseguenze di aver guidato per così tanti chilometri con le sospensioni a terra. Durante la rimozione delle sospensioni ho notato le cuffie dei semiassi posteriori lacerate, con tutto il grasso disperso nel sotto scocca. Questo è stato causato un po' dalla vecchiaia delle cuffie in gomma, ma soprattutto dall'aver utilizzato la vettura con una inclinazione degli assi insolita.

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Ho dovuto rimuovere il mozzo posteriore e sostituire le cuffie in gomma. Un lavoraccio.

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Bio-cavo, io ti conosco.

Ultimata la sostituzione delle cuffie, sono passato a qualcosa di più leggero. Ho smontato le lenti dei fari anteriori perché ingiallite, tipico difetto del policarbonato. Le ho carteggiate e rivestite con trasparente da carrozzeria. Nella fase di smontaggio, mi imbatto in una conoscenza a me nota, grazie alla W124. I famosi cavi con guaina biodegradabile, che hanno afflitto i cablaggi di iniezione dei modelli di metà anni '90, sono qui proposti in una versione rivisitata. Non più parte del cablaggio della vettura, ma di quello dei fari. Della serie “non si butta niente”.

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Il bio-cavo manifesta il suo difetto anche se utilizzato solo nei fari. Nessun problema invece per i proiettori xeno, che utilizzano un cavo di materiale differente.

Dettagli di qualità.

L'abitacolo è il punto forte della vettura, davvero in ottime condizioni, che oltre ad un lavaggio energico, ha richiesto pochi interventi di ripristino. Il problema maggiore è dovuto al fatto che la macchina non è stata al coperto per diverso tempo, come si notava dal volante screpolato e dagli inserti in legno sbiaditi. Il volante ho preferito sostituirlo, ne ho acquistato uno rigenerato in pelle e legno, compreso di tasti di ricambio (il tutto ad un prezzo non indifferente). Ma non posso rinunciare al volante in pelle e legno, c'è sulla W124 e non poteva mancare sulla S. Gli inserti in legno con il tempo hanno assunto una colorazione diversa sul tunnel, sulla plancia e sulle portiere. Inutile dire che la radica sbiadita è la prima cosa che noto in una vettura e mi infastidisce parecchio. Ho perciò smontato tutti gli inserti e adottato una tecnica furba per dare uniformità al tutto. Sugli inserti ho applicato trasparente da carrozzeria leggermente colorato (diverse basi di colore per imitare la tonalità della radica di noce), in modo da lasciare la trama della radica in trasparenza ma con una tonalità modificata. Un po' come si fa con Photoshop, ma nella vita reale. Il risultato è stato eccezionale.

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La rimozione degli inserti in radica e del tunnel centrale durante la fase di ripristino

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A lavoro ultimato, l'abitacolo risulta perfettamente armonizzato

Seguirà nei prossimi giorni la seconda parte dell'avventura, fin qui è stato trattato l'ordinario :)

Un saluto, a presto.
Umberto.
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Manolo Montagna
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Eccellente lavoro, come tuo solito fare!!! =D>
Le radiche sono superbe :luv:
Goditi i milioni di chilometri che deve fare! :aniwink:
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Startaxi
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Non posso che quotare il collega. :approved: hai resettato tu il messaggio di errore SRS dopo aver rimontato il volante?

Credo che ti godrai la tua Stellona per parecchi anni e km :flag: :flag:

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Complimenti per la ricerca e l'avventura di rientro a casa con la fortunata S320. Quando ci si mette passione tutto diventa possibile.
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Startaxi ha scritto: dom mag 19, 2019 10:43 am Non posso che quotare il collega. :approved: hai resettato tu il messaggio di errore SRS dopo aver rimontato il volante?

Credo che ti godrai la tua Stellona per parecchi anni e km :flag: :flag:

P.S. vai col liscio!!!!! :dancing: :dancing: :crpp:

Grazie, come sempre, dell'apprezzamento. Per il reset della spia SRS ho usato lo Star DAS, alla fine me lo sono regalato per Natale. Su questa macchina è praticamente indispensabile, la spia era causata dall'interruttore presente nella cintura di sicurezza, è bastato pulirlo.
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Dopo la precedente introduzione , adesso si fa sul serio e si continua con l'argomento di punta: la carrozzeria.

La più bella.

Di W220 in cerca di acquirente ne è pieno il mercato, in base a quello che si vuole spendere hanno tutte più o meno difetti di gioventù. Quella scelta da me, di carrozzeria era “ok” per un uso senza pretese. Ma io sono molto esigente e non mi basta avere una S, voglio che questa sia anche la più bella. Per raggiungere questo obiettivo, ho deciso di dare alla vettura una nuova verniciatura.

E' l'inizio di Febbraio 2019 e comincia il lavoro più impegnativo. La prima grossa fase riguarda la rimozione degli accessori esterni come specchietti, maniglie porte, fasce laterali, minigonne, guarnizioni, modanature (ne ha tantissime), tetto apribile, ripari passaruota, ecc. Tutto quello che interferisce con la verniciatura e che può essere trattato a parte.

Non una sassaiola, ma quasi.

Con l'aiuto di una lente speciale, ho iniziato a segnare tutte le imperfezioni della carrozzeria che necessitano il ripristino, per lo più sportellate da parcheggio in quantità che non vedevo da tempo. La maggior parte di queste non erano visibili in condizioni normali, ma devono comunque essere trattate. I bollini sono stati prima estratti con l'utilizzo di leve e poi la superficie è stata riportata in piano con un velo di stucco riempitivo.

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Individuazione delle imperfezioni della carrozzeria.

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La fase di preparazione della carrozzeria, dopo aver applicato lo stucco riempitivo ove necessario.

Water base, wasserbais, base d'acqua.

L'auto ha una storia travagliata alle spalle che lascia intuire il motivo del basso chilometraggio. La carrozzeria mostrava i maggiori segni, tipici di una vettura non particolarmente curata. Ammaccature a parte, l'auto aveva diversi punti di ruggine (non passante), specialmente sui parafanghi, nei sottoporta e sulla cornice del tetto apribile. Corrosione causata dall'utilizzo delle prime vernici a base d'acqua, che negli anni hanno mostrato una resistenza ben diversa dagli smalti utilizzati in passato. Ma il tempo passa e le tecniche migliorano; oggi le stesse basi all'acqua presentano una ottima resistenza e vengono utilizzate come standard nel settore automobilistico, perciò non bisogna più preoccuparsi.

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Gli archi passaruota presentano corrosione per difetto dello smalto applicato. Qui la fase di spazzolatura con lamiera a vista.

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Quando per fotografare l'interno del passaruota la fotocamera individua il soggetto sbagliato. Preoccupato e stanco, ma tutto sommato sono uscito bene :lol:

Primo livello completo.

La prima fase termina con la carteggiatura totale del supporto da verniciare. Per scelta personale e per garantire la massima qualità finale, è stata eseguita completamente a mano.

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La fase di carteggiatura a mano.

E' il momento di procedere con l'applicazione del fondo. Ho scelto un fondo riempitivo bi-componente che garantisse una uniformità impeccabile alla carrozzeria. Per esigenze professionali, il fondo è stato colorato per somigliare al colore della vettura. Colorare il fondo permette, soprattutto nella zona del paraurti e cofano anteriori, di nascondere eventuali schegge di sassolini. Così, il colore sotto lo smalto resta lo stesso. Il fondo in seguito è stato stabilizzato per l'asciugatura con lampada infrarossi e carteggiato a mano con carta abrasiva fine.

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La fase di applicazione del fondo è stata eseguita in diverse occasioni, per la necessità di alternare i lati della vettura nel box.

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Il cofano bagagli non è stato smontato. Per esigenze di verniciatura, è stata applicata una tanica come contrappeso, per evitare che si aprisse completamente.


744, Brillantsilver.

La S è così pronta a trasferirsi nel mio forno-gazebo per il lavoro più soddisfacente che ci sia: la verniciatura finale. Il ciclo di verniciatura è un classico doppio strato, il quale ha richiesto 2 litri di base opaca PPG (tinta 744) e 2,5 litri di trasparente (3 mani di trasparente bicomponente PPG Deltron). Gli accessori, invece, sono stati trattati in un secondo momento per esigenze di spazio.

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Lo sportello carburante e le calotte degli specchi in colorazione Brillantsilber 744 e le coppette ruota in colorazione Feinsilber 9705.

Dopo 6 ore di appassimento della nuova verniciatura, procedo alla rimozione della carta da schermatura e riporto l'auto in garage per l'asciugatura finale ad infrarossi.

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La S dopo la fase di verniciatura completata.

Detailing.

Terminata la fase di asciugatura della nuova vernice, procedo alla fase di detailing. Per questa operazione, la carrozzeria necessita di una ulteriore carteggiatura completa, eseguita con carta finissima ad umido, una prima mano con carta di grana 1500, poi una con carta di grana 3000. Ultimata questa fase, ho aperto la mia “wonderbox” ed ho iniziato la lucidatura a macchina.

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La wonderbox. A seconda del difetto dello smalto da trattare, si utilizza una pasta con grana apposita.

Per la S, trattandosi di nuova verniciatura, ho eseguito 3 passaggi sull'intera vettura. Il primo passaggio con pasta abrasiva mordente (tappo verde), il secondo con pasta ultrafine (tappo blu), il terzo con polish rosa. Per i vetri (cristalli laterali, lunotto, parabrezza) ho utilizzato abrasivo fine (tappo nero).

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In occasione dell'operazione di detailing vengono eliminate tutte le imperfezioni dello smalto.

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Il tetto della vettura a detailing ultimato.

Il lavoro di detailing è stato piuttosto impegnativo, ha richiesto un periodo lungo durante il quale sono stato anche assente per lavoro. Ma il traguardo è vicino, ora bisogna applicare gli adesivi e montare la nuova Stella.

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Tanto lavoro ma un grande risultato. Le foto rendono poco rispetto alla realtà.

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E così siamo giunti al termine del lavoro più impegnativo, inizia la fase di prova su strada durante la quale ho colto l'occasione per fare qualche altra foto.

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L'inaugurazione ufficiale è toccata a mia mamma, difficile nei gusti ma che durante il giro di prova non ha potuto che apprezzare le qualità di questa ammiraglia. In realtà ha talmente apprezzato che non si è fatta mancare una foto accanto alla nuova arrivata.

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Termina così anche la seconda parte, nella successiva mi occuperò dei dettagli, quelli più nascosti.

Un sentito grazie a tutti coloro che hanno scritto complimenti nel post precedente.

A presto,
Umberto.
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Credo che ogni commento sia superfluo...........da meccanico a carrozziere e infine detailer,il tutto all'interno del tuo garage........non posso che farti i COMPLIMENTI per le tue notevoli capacità,per la tua bravura e la cura certosina nei dettagli =D> =D> =D> =D>
La tua W220 si appresta a rivivere una seconda ma stavolta lunghissima giovinezza :flag:
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temerario a scegliere il modello e molto bravo nel sistemarlo . complimenti .
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sono sbalordito dalle tue capacità di meccanica ma soprattutto di carrozzeria...contando che lavori in un box...
la scelta del modello è temeraria ma con le tue capacità e conoscenze hai fatto bene...poi 60000 km...la meccanica è in rodaggio.
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Alberto47
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Che spettacolo!

Complimenti davvero, hai fatto un lavorone!

Bellissima !

Goditela
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Davvero complimenti!! Un eccezionale lavoro di precisione, attentissimo ai dettagli. E il risultato è una meraviglia. Ma non sarà gelosa la vecchietta W124? :D :D :D
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Grande Umberto!
Stracomplimenti, non solo per le tue grandi capacità tecniche ma anche per il coraggio di iniziare un lavorone del genere nel tuo box e la tenacia nel perseguire l'obiettivo!
La Signora è tornata in gran forma!!
:ciao: :ciao:
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Manolo Montagna
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Cosa c’è da commentare...nulla! Fate silenzio...C’è solo da AMMIRARE :yueah:
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