Impianto riscaldamento abitacolo

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Alberto47
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Pure a me ! :groupp: :beer:

Attenzione a non dare corrente ad un solenoide senza che all’interno del rocchetto non ci sia la parte meccanica da muovere. Rischio di esplosione! :scream: (mio operaio incauto all’ H)
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Manolo Montagna
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Fabrizio sotto il caso di espansione c’è la pompa di circolazione?
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Alberto47 ha scritto: gio feb 11, 2021 6:06 pm Pure a me ! :groupp: :beer:

Attenzione a non dare corrente ad un solenoide senza che all’interno del rocchetto non ci sia la parte meccanica da muovere. Rischio di esplosione! :scream: (mio operaio incauto all’ H)
:crpp:
ma che dici Alberto, il selenoide è un avvolgimento che magnetizza un nucleo, se togli il nucleo non succede nulla o se succede è perchè sta in corto. L'avvolgimento realizzato con filo di rame smaltato di varie sezioni è calibrato sulla base della corrente e della tensione. Al massimo, collegandolo con o senza nucleo, potrebbe scaldare un pochino.
A volte però succede che con il tempo e/o con il calore lo smalto in alcuni punti cede e mette in corto parte delle spire, con il risultato che, non essendo più calibrato rispetto alla tensione, scalderà o addirittura brucerà il selenoide stesso. E' un po' quello che avviene nelle stufe elettriche o nei phon, gli elementi scaldanti non sono altro che selenoidi senza nucleo realizzati con filo speciale resistente alle alte temperature. Con il tempo il calore manda in corto le spire sino a quando la resistenza (il selenoide) si brucia.
Insomma, un selenoide, a seconda di com'è fatto, può fungere da elemento riscandante, da trasformatore, da elettromagnete, da induttanza o da bobina.

(Y)
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Manolo Montagna ha scritto: gio feb 11, 2021 9:02 pm Fabrizio sotto il caso di espansione c’è la pompa di circolazione?
Manolo,
sotto il vaso di espansione non c'è nulla. Poco piu avanti sul davanti del motore c'è la pompa dell'acqua che ha un ingresso fatto a Y, un tubo viene dal radiatore mentre l'altro va direttamente alla duoventil.
Ho visto che su alcuni modelli c'è un collegamento con il vaso di espanzione o che hanno un qualcosa tra la duoventil e la pompa acqua ma non è il mio caso.
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Anche se il rocchetto in carta era venuto molto bene, ripensandoci forse non è la cosa migliore utilizzare la carta. Con il liquido ed il calore finirebbe per deformarsi. Così stamattina sono andato dall'elettricista ed ho trovato dei manicotti in plastica della giusta misura.
Poi posterò delle foto.
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Alberto47
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Hi
Te lo dico per esperienza. Sono stato per anni dirigente in un’azienda che fabbricava valvole a solenoide (rubinetti servocomandati).
Un solenoide senza il nucleo interno può esplodere.
Raramente ma può succedere. E quando succede sono guai
Meglio non provarci!
Occhio che il filo è smaltato, isolante. Svolgi e riavvolgi, attento che non si stacchi la smaltatura.
Meglio il rocchetto in plastica, no carta!
Bye
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Io sono un tecnico elettronico, non ho mai sentito di selenoidi esplosi, non quelli comuni, al massimo si può bruciare il selenoide ma non è una vera esplosione è piuttosto un corto circuito. A meno che non ci siamo altri componenti oltre al selenoide tipo diodi o altre cose.

Non esiste un principio fisico per il quale un selenoide comune esploda, con nucleo o meno, al più o si verifica un corto di tipo leggero, che si traduce in calore o un corto a resistenza 0 e in quel caso sappiamo tutti qual'è l'effetto.

Discorso a parte per i super elettromagneti, dove le forze in campo sono così alte che le spire vengono tenute assieme sotto pressione con gabbie in acciaio, in questo caso c'è anche una forte dispersione di calore e si può verificare una sorta di esplosione del selenoide. Ma stiamo parlando di utilizzi particolari come nel campo dei laboratori di fisica, levitazione magnetica, risonanza magnetica. Chissà, forse le valvole che facevate erano in piccolo dei super elettromagneti.

Ma nel nostro caso ed in quello dei selenoidi più comuni non c'è nessun rischio di esplosione, al massimo vedremo fumare il selenoide o vedremo una bella sfiammata quando gli diamo corrente.

Si, se salta la smaltatura va in corto. L'ideale sarebbe mettere il filo nuovo ma si può tranquillamente provare con il vecchio, poi se una volta testato non va si rifà l'avvolgimento con del filo nuovo. Il problema è che bisognerebbe misurare la lunghezza del filo e molto probabilmente dovrei acquistarne in sopravanzo.

:linguawink:
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Mah, Manolo è scomparso :J ...niente numeri dei tubi...

Sul fronte della duoventil ho provato a recuperare il filo di rame smaltato ma è stato impossibile riavvolgerlo, anche con tutta la pazienza del mondo si creano nodi.
Quindi l'unica opzione possibile è acquistare del filo nuovo.
Il filo smaltato di rame per avvolgimenti si trova di diverse classi. Con la smaltatura semplice resiste sino a 150°c e per noi va più che bene.
Viene venduto in rocchetti a peso e non al metro, anche se si trovano tabelle per fare la conversione. Ad ogni modo il nostro rocchetto è costituito da 97 mt circa (100gr. di peso) di rame smaltato da 0.4 mm di diametro (spessore smaltatura inclusa).

La rogna, oltre che a dover avvolgere il rame sul rocchetto per la duoventil, è realizzare questo rocchetto da zero che infelicemente è composto da due sezioni differenti. Più avanti posterò uno schema con le misure.

Osservando le vecchie duoventil si vengono a creare diversi problemi di usura che causano, a seconda dei casi, vari tipi di problemi.

Fenomeno molto comune è che il liquido refrigerante finisca per passare nella camera che contiene il rocchetto e questo determina due problemi. La cottura della bobina e la formazione di depositi nel nucleo attuatore che finisce per inchiodarsi lasciando sempre aperta o chiusa la valvola.
Altro problema tipico con il tempo è l'usura e la deformazione delle parti in gomma che causano perdite interne.

Comunque le guarnizioni si trovano nuove e le bobine si possono ricostruire, il che ci fa ottenere una duoventil perfettamente efficente. Sicuramente meglio che acquistarne una usata che, come nel mio caso, stava messa peggio della mia.
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Dammi tempo.
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Credevo ti fossi dimenticato Manolo :-D

Ecco il frutto dei miei sforzi...
Alla fine ho realizzato il rocchetto in alluminio, solo perchè non mi è riuscito di trovare dei tubi della giusta sezione. La cosa più rognosa è stato realizzare le rondelle.
Ora manca solo avvolgere il rame quando mi arriva e poi testare il tutto.
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
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Elettrotecnica! =D>
Sui modelli senza clima e senza pompa ausiliaria di circolazione ci sono diversi manicotti indicati, con collegamenti un po’ diversi. Fai una foto più panoramica.
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Fatto Manolo,
uno ha il codice 1248324394 (praticamente introvabile)
l'altro è 1248323094 (più reperibile ma caro)

Alla fine, visto che il primo non si trova, che poi è quello un po' più complesso, li sostituirò con del tubo generico per radiatori.

Oggi ho fatto il lavaggio dell'impianto, una bella rottura ma nulla di complicato.

Per quanto riguarda la duoventil sto aspettando il rame.
Alla luce dell'esperienza fatta ho visto che esistono duoventil anche della BMW che si trovano nuove a 50 euro circa e che andrebbero benissimo se non per il supporto che è differente. In realtà qualsiasi elettrovalvola resistente alle alte temperature andrebbe bene, alla fine è solo una questione di costi.

Revisionare una duoventil tra tutto costa circa una cinquantina di euro ma ci vuole una buona manualità e parecchio lavoro. Per chi vuole preservare l'originalità è la soluzione ideale, altrimenti prendete le nuove più economiche. Assolutamente sconsiglio di comprarle usate nella speranza che funzionino, su un pezzo così non ha proprio senso.
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Per i manicotti hai chiesto in Mercedes? Del primo ne ho trovato uno in Germania a 8€...
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Ho visto Manolo ma è usato, preferisco usare del tubo dirtto ma nuovo.

Ieri è arrivato il rame, purtroppo non ho pensato a fare la foto prima di rimontare la bobina. Comunque l'ho testata e funziona.
Occorre fare delle spire strette ma per quanto possiate cercare di essere precisi un avvolgimento fatto a mano non sarà mai compatto come quello fatto a macchina, ne consegue che il volume che occupa il filo è maggiore e dovrete far attenzione a non superare il diametro di inserimento della bobina.

Anche se metterete qualche avvolgimento in meno non succede nulla, diciamo che doveve stare attenti al peso. Tolto il peso del rocchetto quello del rame avvolto deve stare tra i 90 e 100 grammi.
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Ciao amici,
anche se non era mia intenzione alla fine sono diventato un super-esperto in duoventil.

Il problema di fondo che ho riscontrato in queste elettrovalvole, è che con il tempo il liquido passa attraverso una certa guarnizione ed arriva nel cilindro dove scorre l'attualtore. Questo fa si che le parti ferrose inizino a corrodersi e si vengono a creare dei depositi che poi portano a bloccare del tutto lo scorrimento dell'attuatore. La guarnizione in oggetto in realtà penso che non faccia tenuta neanche da nuova.

Per cercare di ovviare a questo problema prima ho provato ad inserire un o'ring tra il perno dell'attuatore ed il corpo in cui scorre. Questo però porta a creare un certo attrito che inibisce il corretto funzionamento dell'attuatore. Non solo, l'inserimento degli o'ring limita un certo gioco assiale che invece è necessario, perche permette alla parte finale dell'attuatore, che consiste in un cono in ottone, di autocentrarsi rispetto alla guarnizione di battuta per garantire la chiusura della valvola. Per questo motivo la soluzione dell'o'ring non è applicabile, non almeno per approccio di tipo obbistico.

A questo punto credo che la soluzione alternativa potrebbe essere di modificare la guarnizione originale (quella che separa il corpo idraulico da quello elettromeccanicno) creando una specie di soffietto aggiuntivo in gomma che da un lato lasci compiere il movimento all'attuatore ma che al contempo sia saldamente legato al perno dell'attuatore ed eviti le infiltraizoni di liquido. Soluzione che sto cercando di attuare verificandone così l'efficacia.

E' un lavoro complesso ma rimontando tutto com' era la revisione non ha molto senso perchè quando il metallo ha già iniziato a corrodersi tutto il processo che porta al blocco diviene più rapido.

Io credo che il progetto in origine era pensato solo per limitare la quantità di liquido che entra nel corpo dell'attuatore e con il metallo nuovo ce ne vuole prima che si corroda e molto dipende anche dal refrigerante ultilizzato. Ma non credo il pezzo fosse pensato per una grande durata, tanto più che si trova in un luogo facilmente accessibile.
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