That’s all

That’s all… Probabilmente non scrivero’ piu’ nulla direttamente dagli usa… Sia perche’ lo staff Mercedes ci ci sta offrendo da bere, sia perché la discoteca dell’hotel promette molto bene… Forse una delle piu’ belle in cui sia stato in tutta la mia vita… Quindi vi chiedo scusa ma per questa sera (qui e’ sabato) cerco di divertirmi.. Domani mattina la sveglia sarà alle 5 con la partenza dall’hotel e partenza del volo dall’vaeroporto di Phoenix alle 8… Non penso di riuscire a postare domani mattina anche se faro’ di tutto per tenervi aggiornari…Scusate ancora per la mia diserzione ma qui la serata promette veramente bene…. 😀

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6 Marzo 2011 |

No connection

oggi abbiamo guidato per la tappa piu’ lunga di tutto il giro del mondo ed oltre a non averee tempo non ho nemmeno trovato una connessione. Ora abbiamo un aperitivo e poi la cena, durante la notte vi aggiornero’ sugli eventi di oggi. Solo una anticipazione, oggi ho battuto il record di percorrenza della b a idrogeno con 380km percorsi ed altre 40 miglia stimate nel serbatoio.
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John Madden insegna…

Oggi per la pausa pranzo e per il rifornimento delle 3 B a idrogeno, ci siamo fermati nella piccola cittadina di Van Horn, un paesino definito dal suo sindaco come “Pee ‘n Free”, dove i camionisti si fermano solo per fare benzina e per una sosta. Qui regnano i motel stile film horror hollywoodiano, con tanto di Ice Machines fouri dalle camere e insegne logorate dal tempo e dal fortissimo vento del deserto. Dopo aver lasciato le 3 classi B in un piazzale dove i tecnici Linde penseranno al rifornimento, siamo andati a piedi lungo l’unica strada del paese, verso un piccolo ristorante tipico messicano, unico ristorante che John Madden, il telecronista di Football più famoso al mondo, abbia mai portato nel suo programma televisivo ed abbia messo nella sua Hall of Fame. Il posto è in vero stile messicano, muri coloratissimi, tetto alto si e no 2 metri e bagni da vera bettola di Guadalajara. Il cibo si fa attendere ma alla fine capiamo perchè John Madden venga spesso qui per gustarsi delle Fajitas di pollo… Fantastiche!
Ok, ora ripartiamo alla volta di Las Cruces, in New Mexico, probabilmente abbandoneremo la Highway per cercare qualche strada cittadina, sicuramente più lenta ma con molto più movimento…

4 Marzo 2011 |

Deserto, deserto, deserto, deserto….

Questi due giorni di viaggio sono stati abbastanza noiosi, con circa 600 km nel deserto del Sonora dove il massimo divertimento era vedere qualche pianta a bordo della strada. Meglio così, ho potuto concentrarmi sull’auto!  Ora siamo fermi in un’area di servizio gestita da un Portoricano con annessa pistola nei pantaloni. Vista la fortuna che mi accompagna, 3 delle mie carte di credito sono state rifiutate e il gestore ha iniziato a guardarmi male…. Fortunatamente la quarta carta di credito ha funzionato! Scampato pericolo… 😀
Appena fuori dalla stazione di servizio abbiamo incontrato una famiglia di francesi che sta facendo da otto anni il giro del mondo a bordo di un camion Man, per intenderci uno di quelli che fa la Dakar. Tutte le persone con cui veniamo in contatto sono entusiaste della tecnologia di propulsione ad idrogeno ed in tantissimi ci chiedono informazioni e dati delle autovetture. Speriamo che questa tecnologia prenda piede perchè merita ed è già pronta per essere utilizzata tutti i giorni da chiunque, distributori permettendo…
Ora mi stanno chiamando per ripartire dall’area di servizio, scappo!

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In partenza per Las Cruces

stiamo per partire per Las Cruces dove sosteremo per la notte. Passeremo sulla frontiera messicana ed arriveremo in New Mexico. A dopo per aggiornamenti
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Pizza Hut!

Come da previsioni troviamo i tavolini sotto il telone dello Sprinter pieni di cartoni di pizza di Pizza Hut. Non scherzo quando dico che erano pieni, saranno state almeno 20-25 pizze…. Quando la stella fa qualcosa, la fa sempre in grande. Subito i tedeschi di Mercedes ironici mi diono “mmm taste the italian pizza Mirco!” ma, a parte gli scherzi, tutto sommato non è niente male. Tra poco ripartiremo verso Fort Stockton, la nostra tappa finale di oggi. In programma ci sono altri 300 km circa con qualche  stop programmato in alcuni luoghi pittoreschi nel deserto del Sonora.

3 Marzo 2011 |

Primo pieno di idrogeno

Un centinaio di kilometri dopo la sosta all’area di servizio sull’highway arriviamo in una zona isolata dietro ad alcune costruzioni. Qui ci attende il trailer della Linde che contiene il prezioso idrogeno liquido. I tecnici, dopo aver collegato le bombole di idrogeno al compressore contenuto all’interno di uno Sprinter, iniziano a caricare le nostre auto. Il rifornimento da una colonnina (tipo benzinaio) richiede circa 3 minuti, in questo caso però la pressione delle bombole di idrogeno è bassa rispetto a quella i un distributore fisso e quindi il tempo di refueling è molto più lungo, circa 15 minuti a vettura per i 4 kg di idrogeno che ci permetteranno di percorrere almeno altri 300 km come questa mattina. Vista la lunghezza delle operazioni veniamo invitati ad andare a mangiare nell’area allestita con un altro sprinter. Siamo dietro ad un Pizza Hut, chissà cosa mangeremo…

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Truxtop

Dopo migliaia di enormi cartelli 20×5 metri che consigliano un’area di servizio dell’highway, decidiamo di dare una chance all’area di servizio delle reclam. Appena arrivati entriamo nel piccolo shop adiacente al ristorante, dove finalmente trovo delle ciambelle  ( doveva essere la prima cosa da comprare negli USA  ma non si trovavano… ) ed ammiro i vari adesivi da paraurti che fanno tanto impazzire la gente di qui. Qualcuno è simpatico, altri sono irripetibili, sia per quanto riguarda le sconcerie, sia per quanto riguarda l’ilarità. Fantastici. Appena torniamo alle macchine veniamo avvicinati da un paio di camionisti che rimangono assolutamente stupiti che le nostre automobili vadano ad idrogeno, loro la chiamano acqua e chiedono se con il vapore di scarico si puo’ fare il caffè, non hanno proprio capito il principio di funzionamento, ma anche loro sono entusiasti. Dopo un paio di domande del tipo, si ma senza 500 cavalli dove vai? Salutiamo i due simpatici rednecks e ripartiamo alla volta della prima refueling station.

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Finalmente si guida!

Dopo alcune incomprensioni sugli orari della colazione, che alla fine farò in strada spero con delle ciambelle, ci siamo incamminati con la mia ritrovata valigia, verso l’hotel degli accompagnatori dove abbiamo visto per la prima volta le 3 classi B che stanno facendo il giro del mondo. Da subito si nota l’assoluta esclusività dell’allestimento. Non un semplice sport, neanche un avantgarde, una via di mezzo tra i vari allestimenti della stella in una combinazione assolutamente unica. A Stoccarda hanno pensato bene di fornirci ben 3 navigatori, si sa mai che ci perdiamo, con un bellissimo Tom Tom con mini riproduzione di Classe B sullo schermo. Dopo un paio di raccomandazioni e l’ennesima spiegazione dei sistemi di sicurezza e di navigazione, mi sono state consegnate le chiavi.
Che emozione, avviare per la prima volta la Classe B F Cell che sta facendo il giro del mondo. Ma… come mai non parte? Strano, è una Mercedes… Non è il freno a mano, non è il cambio, è solo il collaudatore che si spaventa e mi dice di stare fermo perchè esce un segnale rosso con scritto di mettere in P il cambio. Niente di preoccupante, una porta non era chiusa bene ed il  cruscotto era illuminato per questo motivo. Una volta girata la chiave, nessun rumore accompagna l’accensione del propulsore ad idrogeno, solo qualche lancetta qua e la’ che si alza verso la scritta Max, o che va sullo 0 nell’assorbimento di potenza. Cambio in D, mollo il freno ed ecco i miei primi metri nella mia tappa dell’F Cell World Drive. Il traffico nell’highway di San Antonio è abbastanza caotico, fortunatamente pero’ dopo una decina di kilometri usciamo dall’area metropolitana ed approdiamo su quella che si rivelerà un’infinita autostrada con continui sali scendi nel deserto ed un vento laterale che sballotta le povere classi B a destra ed a sinistra.

 

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Se il buongiorno si vede dal mattino…

Se il buongiorno si vede dal mattino… Allora siam messi bene…. Appena arrivato in hotel, dopo un comodissimo viaggio sulla S 550 lunga (che motore eccezionale, coppia da 1000 giri e combinazione motore cambio fantastica) sono stato subito portato nella sala meeting dove abbiamo iniziato a parlare del viaggio che ci aspetterà nei prossimi giorni. Dopo qualche cenno tecnico sull’auto e sui dispositivi di navigazione e di sicurezza che utilizzeremo, ci sono state presentate le tappe che percorreremo in queste giornate. Una volta finito il breve briefing siamo andati in un ristorante steak-house nel centro di San Antonio dove abbiamo cenato con follie all’americana. Personalmente ho scelto un filetto di carne giapponese massaggiata… Come primo assaggio di Usa non sembra niente male!

ps. Notare che a tavola eravamo alle 5 e 30 del mattino ora italiana….

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