Dopo alcune incomprensioni sugli orari della colazione, che alla fine farò in strada spero con delle ciambelle, ci siamo incamminati con la mia ritrovata valigia, verso l’hotel degli accompagnatori dove abbiamo visto per la prima volta le 3 classi B che stanno facendo il giro del mondo. Da subito si nota l’assoluta esclusività dell’allestimento. Non un semplice sport, neanche un avantgarde, una via di mezzo tra i vari allestimenti della stella in una combinazione assolutamente unica. A Stoccarda hanno pensato bene di fornirci ben 3 navigatori, si sa mai che ci perdiamo, con un bellissimo Tom Tom con mini riproduzione di Classe B sullo schermo. Dopo un paio di raccomandazioni e l’ennesima spiegazione dei sistemi di sicurezza e di navigazione, mi sono state consegnate le chiavi.
Che emozione, avviare per la prima volta la Classe B F Cell che sta facendo il giro del mondo. Ma… come mai non parte? Strano, è una Mercedes… Non è il freno a mano, non è il cambio, è solo il collaudatore che si spaventa e mi dice di stare fermo perchè esce un segnale rosso con scritto di mettere in P il cambio. Niente di preoccupante, una porta non era chiusa bene ed il cruscotto era illuminato per questo motivo. Una volta girata la chiave, nessun rumore accompagna l’accensione del propulsore ad idrogeno, solo qualche lancetta qua e la’ che si alza verso la scritta Max, o che va sullo 0 nell’assorbimento di potenza. Cambio in D, mollo il freno ed ecco i miei primi metri nella mia tappa dell’F Cell World Drive. Il traffico nell’highway di San Antonio è abbastanza caotico, fortunatamente pero’ dopo una decina di kilometri usciamo dall’area metropolitana ed approdiamo su quella che si rivelerà un’infinita autostrada con continui sali scendi nel deserto ed un vento laterale che sballotta le povere classi B a destra ed a sinistra.