AMG Performance Day Anniversary 50 – Monza 16 settembre 2017

Numerosi sono stati gli eventi organizzati da Mercedes-AMG nel corso di quest’anno per festeggiare i  primi 50 anni di storia del celebre e glorioso marchio high performance della casa stellata con sede ad Affalterbach in Germania.
Non ultimo per importanza all’insegna dell’adrenalina firmata “One Man, one Engine“, l’AMG Performance Day in Edizione Speciale Anniversary 50 che nei giorni 16 e 17 settembre scorsi si è tenuto presso l’Autodromo Nazionale di Monza esattamente due settimane dopo la strepitosa doppietta in F’1 conquistata dalle due Frecce d’Argento al GP d’Italia.
All’evento erano invitati tutti i possessori di una Mercedes-AMG oltre a diversi accreditati di MB Italia come me.

A fare da cornice all’evento erano presenti – sia in pista che in esposizione – quasi tutti i modelli della gamma AMG: dalla più piccola A 45 alle potentissime GT-C e GT-R fino ad arrivare all’imponente G 63.
Non sono mancati anche gli esemplari da collezione come le versioni speciali Black Series della CLK 63 AMG e della SL 65 AMG, la 300 SL Gullwing.
È stato molto emozionante poter ammirare e toccare con mano un modello speciale che ha segnato la storia di AMG: nel 1970 Mercedes-Benz realizzò una versione da competizione della 300 SEL 6.8 per partecipare alla 24 Ore di Spa.

Le sessioni di  prove pre-gara evidenziarono però che la vettura, a causa della sua configurazione, consumava troppo rapidamente gli pneumatici motivo che costrinse la casa tedesca alla decisione prudenziale di ritirarsi dalla competizione. L’anno successivo l’AMG si presentò nuovamente in gara con la medesima vettura, sviluppata però partendo da un modello stradale incidentato riducendo la massa e aumentando la potenza. Il propulsore erogava una potenza di 420 CV e una coppia di 620 Nm. A causa del peso di 1635 kg e della colorazione rossa della sua carrozzeria venne soprannominata Rote Sau (Scrofa Rossa). A pilotarla vennero ingaggiati i campioni di GoKart Hans Heyer e Clemens Schickentanz, poichè il pilota Kelleners che l’aveva guidata l’anno precedente,  aveva abbandonato la squadra dopo i test ad Hockenheim poichè impaurito dalla configurazione del mezzo. Nonostante i dubbi iniziali, la vettura risultò seconda assoluta durante la gara belga e poté così partecipare alle successive sette gare del campionato turismo, ottenendo inoltre il record di velocità di 285 km/h sull’Hunadieres. La carriera della 300 SEL 6.8 AMG terminò nel 1972, quando la FIA introdusse il limite di 5 litri di cilindrata massima nella classe turismo e la 300SEL AMG lasciò per sempre il mondo agonistico.

Nella zona retrostante il paddock, sono stati allestiti con birilli in gomma un circuito per prove di drift e  handling da effettuare al volante di una A45 e un rettilineo per prova di accelerazione con partenza da fermo, massima accelerazione, frenata, inversione di 180° e ritorno da effettuare con una CLA 45 Coupè o Shootingbrake.

Quello che però aspettavo con ansia era il giro in pista con alcuni modelli della gamma AMG presenti: C 43 Coupè,C 63-S Coupè e SW e GT-C Roadster e Coupè.

Partito al volante della C43, (367 CVe 520 Nm) la caratteristica che apprezzo immediatamente è il sound molto metallico, la vettura è dotata di trazione integrale permanente con ripartizione 31%-69% , il modello ideale per imparare a girare in pista: le reazioni sono sempre prevedibili, il comportamento è abbastanza neutro e molto sicuro nonostante la coppia “sbilanciata” al retrotreno, questa caratteristica non mortifica in alcun modo l’andatura che invece somiglia a quella di una trazione posteriore, con la coda che volendo allarga in modo progressivo e non improvviso, con reazioni sempre prevedibili.
L’ottimo telaio della C si percepisce e a questo si aggiunge uno sterzo molto diretto e preciso in modalità S+, il cambio rivisitato da AMG nel software è sufficientemente veloce e reattivo.
Il circuito di Monza è molto severo per l’impianto frenante, questa vettura monta dischi in acciaio che necessitano di un giro di raffreddamento dopo aver percorso un paio di giri tirati.

Tutt’altra storia invece quando ci si trova a girare con la C63-S Station Wagon, vettura che ho provato lo scorso mese di luglio in Germania in occasione della visita al quartier generale di AMG ad Affalterbach e che su strade tortuose collinari mi era sembrata leggermente nervosa.
Qui abbiamo 510 CV e una coppia esplosiva pari a 700 Nm con trazione posteriore, inutile dire che la vettura prende velocità in modo impressionante, il V8 4 litri biturbo oltre ad avere un sound fantastico esprime rabbia ad ogni minima pressione sul gas quando ci si trova in modalità S+ e Race, le gomme posteriori faticano a mantenere il grip con il posteriore sempre piuttosto nervoso che obbliga a frequenti e veloci manovre di controsterzo per uscire dalla Prima Variante o dalla Variante della Roggia, aprendo prima il gas gradualmente con la coda che allarga, riallineando poi e uscendo a cannone richiamando le marce in sequenza una dopo l’altra con l’inebriante fischio prodotto dalle tue turbine e le mitragliate generate dallo scarico Performance.
L’anteriore invece è molto stabile grazie ad un assetto con elastocinematica specifice e sospensioni AMG Ride Control con tre livelli di regolazione.
Lo sterzo è molto preciso e diretto, permette di impostare le curve agevolmente e di trovare il punto di corda come ad esempio sulle due di Lesmo, alla variante Ascari o ancora alla parabolica dove, oltre ad essere fondamentali l’impostazione e la traiettoria, è necessario all’inizio far scorrere la vettura.

Ultima vettura, la GT-C Roadster di uno stupendo Giallo Solarbeam AMG con capote nera, monta lo stesso motore della C63-S ma configurato in modo da erogare 557 CV e 680 Nm, valore di coppia un pò più basso a causa del cambio a doppia frizione montato sull’asse posteriore con schema transaxle.
Sempre in Germania avevo provato una GT-S che già spinge tanto ma questa spinge ancora di più inoltre ha una taratura ancora più sportiva del cambio che garantisce passaggi di marcia più che fulminei sia a salire che a scalare.
Il bello e la forza di questa vettura sono l’enorme equilibrio ed una generosa gommatura posteriore (305/30 ZR 20) che tiene a bada efficacemente coppia e cavalli,  non si percepisce il nervosismo della C 63-S e questo assicura un posteriore sempre stabile e ancorato all’asfalto, poi se la si vuole far scodare, lo si fa senza difficoltà.
Su entrambe le vetture un potente e indispensabile (per correre in pista) impianto frenante di tipo carboceramico, con pinze anteriori a 8 pompanti e dischi da 420 mm per una resa ed un’efficacia costanti giro dopo giro, la corsa del pedale non si allunga mai e il mordente non viene mai meno.

Guidare questi mostri su strada è entusiasmante ma guidarli in pista è una esperienza che non ha paragoni, il tracciato di Monza poi ha una storia e caratteristiche uniche che lo contraddistinguono, ad oggi è rimasto l’unico vero tempio della velocità con punte che superano abbondantemente i 200 km/h.

Ringrazio Mercedes-Benz Italia per avermi concesso l’opportunità di partecipare a questo evento.

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