Test Drive Mercedes Benz Classe C Cabrio

Fin dall’inizio della sua storia Mercedes-Benz ha sempre creduto molto nelle vetture Cabriolet, dalla stupenda ed ancora oggi ricercata 190 SL del 1955 alla celebre W113 del 1963 conosciuta in tutto il mondo come Pagoda.
Tra Cabriolet e Roadster, la Casa di Stoccarda ha sempre previsto nella propria gamma almeno un paio di vetture con le quali poter gustare la guida “open air” e oggi questa gamma è quanto mai ampia arricchendosi di una prima assoluta: la Classe C Cabrio che completa le 4 varianti disponibili per la serie 205.

Un mese fà ho avuto la possibilità di testare velocemente la nuova C Cabrio insieme all’intera gamma Cabrio di Mercedes-Benz durante il tour in Sicilia, l’impressione è stata molto positiva ed è per questo che ho accolto con molto entusiasmo l’invito della Concessionaria Ufficiale StarEmilia (che ringrazio) per il consueto test drive di una intera giornata.

L’esemplare che mi è stato affidato è una 220d Premium color Bianco Polare con capote nera e interni in pelle Artico e microfibra dinamica nera, equipaggiamento opzionale: cambio automatico 9G-Tronic con Tempomat e Speedtronic, Airscarf, sedili riscaldabili, fari Full LED con ILS + Adaptive Highbeam Assyst, Parktronic.
La vettura ha all’attivo 500 km, come di consueto, mi viene consegnata lavata e con il pieno di carburante.

La giornata dal punto di vista meteo non è molto entusiasmante per viaggiare a bordo di una Cabrio o meglio per viaggiare “a cielo aperto” infatti ho solo il tempo di scattare alcune foto di rito prima che  cominci a piovere.
Appena chiudo la porta il porgicintura automatico fuoriesce e mi consente di afferrare la cintura agevolmente, funziona così: se non allacciate la cintura e non avviate il motore rientra dopo alcuni secondi per fuoriuscire nuovamente appena avviate il motore, è comunque presente un tasto per azionarlo in qualunque istante.
Parto e incontro pioggia abbastanza copiosa da Ferrara fino ad Imola, scelgo di non percorrere l’autostrada ma di servirmi delle strade normali, la temperatura esterna è di 14°C.
La C Cabrio ha sedili molto confortevoli che offrono un ottimo contenimento pur non essendo l’esemplare dotato di pacchetto Confort, l’impostazione di guida è molto piacevole e sportiveggiante mutuata dalla sorella Coupè più efficace dal punto di vista del confort acustico, in ogni caso la Cabrio non delude in quanto dispone di una capote multistrato molto ben fatta al pari della guarnizioni che non lasciano passare spifferi nemmeno ad alta velocità inoltre le numerose centine in acciaio ne evitano il rigonfiamento.
Si nota subito la ridotta visibilità che offre il lunotto posteriore (in cristallo) per fortuna la retrocamera è di serie su tutte le versioni.
Con il Dynamic Select impostato in modalità C è un piacere guidare la C Cabrio in queste strade poco trafficate della pianura emiliana, raggiunta Imola smette di povere, la temperatura è di 15°C: aziono il comando posto sul tunnel centrale dietro il touch pad e la capote si apre, entrambe le operazioni di apertura e chiusura vengono effettuate in circa 20 secondi e con vettura in movimento fino a 50 km/h oppure se la vettura ferma con freno premuto, le procedure vengono visualizzate sul display del CDB, al termine un cicalino ne conferma il completamento.
Con la capote aperta la visiblità posteriore migliora notevolmente.
Con il comando a fianco aziono il sollevamento dell’Aircap (un deflettore d’aria sulla cornice superiore del parabrezza che impedisce la discesa dell’aria verso i passeggeri posteriori) e del frangivento posteriore, aziono il riscaldamento del sedile sul primo dei tre livelli a disposizione e lo stesso faccio con l’Airscarf.

c-cabrio1 Si percepisce immediatamente un gradevole tepore accentuato anche dall’impianto di climatizzazione che sulla Cabrio dispone di un software specifico per la marcia a capote aperta.
Dirigo verso Castel del Rio sempre in modalita Confort e mi gusto appieno questa C Cabrio,il cielo tiene seppure nuvoloso, al passaggio nei centri abitati noto gli sguardi della gente diretti sulla vettura.
La strada diventa divertente con un susseguirsi di curve procedendo verso Firenzuola, provo prima il settaggio in S e poi in S+ quindi il comportamento della Cabrio cambia radicalmente, la risposta all’acceleratore è più brusca e il cambio diventa fin troppo reattivo, l’asfalto è ancora bagnato e viscido e in un paio di occasioni apro in uscita di curva provocando l’intervento dell’ASR.
L’asfalto è viscido e comunque sarà perchè stavolta non ho un tetto sulla testa, sarà forse perchè nel mio immaginario una Cabrio va assaporata con una giusta dose di relax, scelgo di guidare in modo tranquillo ma sciolto egrazie alla modalità Individual imposto motore e cambio in C per godere di un’erogazione tranquilla e solo lo sterzo in S per avere la massima precisione di guida, peccato non disporre delle Airmatic.
Raggiungo Firenzuola e comincio a salire verso il Passo del Giogo,la strada è stupenda con curve medio veloci e tornanti a gomito, la percorro in parte con il cambio in automatico (che si rivela sorprendentemente veloce anche in C) e parte in M con le cambiate che seguono immediate gli impulsi sui paddles, devo ancora ripetermi sull’affidabilità di questo cambio che si dimostra ottimo in qualsiasi frangente.
Anche con pendenze oltre il 10% si sale a 60/70 km/h in 5.a o 6.a in scioltezza, il motore con i suoi 600 Km è comunque nuovissimo e ancora legato.
Sto salendo di quota, la temperatura è calata a 10°C, le nuvole sono basse, mi sto godendo quella che in MB chiamano “bolla di calore” con i cristalli sollevati, il sedile e il climatizzatore che scaldano come un termosifone posso permettermi di guidare in camicia e maglioncino di cotone.
Però meglio non esagerare e non rischiare un reffreddore, rallento e in pochi attimi torno ad avere un tetto (in tela) sulla testa, in poco tempo il climatizzatore si adegua alla nuova temperatura ed eroga aria tiepida e non più calda, allo stesso tempo spengo il riscaldamento del sedile e l’Airscarf, durante la chiusura della capote, l’Aircap e il frangivento posteriore rientrano automaticamente.
Arrivato sul Passo del Giogo mi fermo e scendo dall’auto, l’ambiente è ovattato tra le nuvole basse e un silenzio di quelli difficili da immaginare, non si avverte il rombo assordante degli scarichi delle moto come nella bella stagione, anche il bar rifugio è chiuso, decido di scattare un paio di foto alla C.
Riparto e comincia la discesa verso Sarperia nel Mugello, man mano che l’altitudine cala il tempo migliora e dopo essere sceso per qualche km e diversi tornanti ecco spuntare il sole, un piacere che avevo quasi dimenticato dopo tanti giorni di cielo grigio e di pioggia, la temperatura aumenta e giù nella Piana del Mugello il termometro della C indica 16,5°C,  scappotto di nuovo e stavolta non sento nemmeno la necessità di utilizzare il riscaldamento del sedile.
Rispetto i limiti di velocità segnalati poichè la zona è disseminata di autovelox e anche perchè guidare quest’auto in souplesse è troppo rilassante,  la C Cabrio è sempre e comunque una Mercedes e quindi non perde il suo dna di confortevole stradista.

Dopo la pausa pranzo si riparte da Barberino del Mugello in direzione Castel S.Pietro Terme affrontando i passi della Futa e Raticosa, il sole splende e quindi la capote resta aperta.
Appena inizia la salita decido che è giunta l’ora di vedere come se la cava la Cabrio nella guida impegnata, stringo forte il volante (che offe una impugnatura perfetta) sulle 9.15, gamba destra appoggiata sul tunnel centrale, piede destro disteso interamente sul pedale dell’acceleratore e piede sinistro a gestire il freno. c-cabrio14
Seleziono la modalità S+ che (analogamente alla modalità S) impostando la schermata dati vettura consente di monitorare sul display del Comand le percentuali di apertura del gas, frenata, angolo di sterzo e le accelerazioni longitudinali e laterali e con un percorso come quello che stò affrontando i parametri variano continuamente e repentinamente, visualizzando invece la schermata dati motore  noto immediatamente che, premendo l’acceleratore per 1/4 della corsa, si dispone già della massima coppia erogabile cioè 400 Nm.
Il telaio della Cabrio è molto rigido a causa della mancanza  del tetto, tutto ciò si traduce in doti dinamiche di assoluto valore, l’asfalto è ancora bagnato e spesso interviene l’ASR perchè la coppia generosa viene erogata subito e i rapporti del cambio sono corti.
Apprezzo molto l’assetto della versione Premium (cod.486) che trovo azzeccatissimo, non è mai eccessivamente rigido anche se, complici gli pneumatici runflat, alcune asperità sono filtrate in modo un pò secco ma in cambio garantiscono una notevole precisione di guida senza trasmttere la terribile impressione della spalla che si accartoccia sotto il cerchio quando si forzano le andature, lo sterzo è molto preciso e diretto, serve davvero poco angolo di volante per affrontare le curve, basti pensare che con una rotazione di 180° si riescono a percorrere tranquillamente tornanti a gomito.
La risposta del cambio ai miei comandi è sempre puntuale, sia cambiate che scalate vengono accompagnate da gradevoli colpetti e anche in automatico il freno motore è sempre consistente e rassicurante.
L’altitudine aumenta ma il sole splende, lascio aperta la capote e imposto il riscaldamento sedile e l’Airscarf sul secondo livello, appena superato il valico della Raticosa mi fermo per scattare alcune foto a tetto aperto,  giro intorno all’auto scoprendo quanto si è sporcata nel percorso.
Riprendo la discesa lungo la Valle dell’Idice verso Castel S.Pietro, tra una curva e l’altra mi godo la C Cabrio guidando allegramente, i freni (anteriori maggiorati su Premium) sono sempre pronti ed efficienti, la corsa del pedale è breve e ben modulabile e mi piace molto il feeling che trasmette.
I tornanti sono finiti e le curve sono in maggioranza ad ampio raggio, sembra un serpentone ma in alcuni tratti ci sono avvallamenti che, se presi a velocità sostenuta, possono innescare ondulamenti e se si arriva troppo veloci dentro la curva, una frenata ritardata può provocare un alleggerimento del posteriore non gradevole da gestire, in questo frangente si apprezza l’ottimo lavoro eseguito dagli ingegneri della Mercedes sulla distribuzione dei pesi, il posteriore della C Cabrio si dimostra sempre molto stabile e per farlo “scappare” è necessario forzare oltre i limiti. Davvero una gran guidabilità !

Raggiunto Castel S.Pietro le montagne si esauriscono e da qui in poi mi aspetta solo e nient’altro che pianura, il sole è coperto dalle nuvole ma la temperatura di 15°C è più che buona per continuare “senza un tetto”, sono in anticipo sulla tabella di marcia e decido di allungare il tragitto dirigendo verso le Valli del Mezzano, tra Ferrara e Comacchio.

Il traffico è davvero ridotto ed è proprio quello che cercavo, precedentemente ho selezionato la modalità C, mi rendo conto che rispetto alla precedente, la risposta del motore quando premo il gas è molto più tranquilla ed è perfetta per viaggiare su queste strade dove al massimo capita di sorpassare dei trattori.
Il sole cala, l’umidità è molto pesante ed è meglio chiudere la capote, intanto il fari full LED si attivano e quando ormai è buio non posso che apprezzarne le straordinarie prestazioni, se davanti a me non c’è nessuno gli abbaglianti automatici attuano la massima illuminazione con la massima portata, ogni volta che guido una Mercedes con ILS e Adaptive Highbeam Assyst rifletto su quanta strada sia stata fatta nel campo dell’illuminazione e quindi della sicurezza attiva.

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Rientro a Ferrara percorrendo la superstrada che collega la città al mare.
Ho viaggiato per un totale di 410 km e sono riposato come quando sono partito, l’ottima posizione di guida, il confort, il navigatore che dà sempre informazioni precise, l’ottima climatizzazione concorrono a rendere ogni viaggio su quest’auto un vero piacere, ma soprattutto occorre spendere qualche parola sul prezioso contributo dell’Airscarf che mantiene il collo avvolto da un costante flusso d’aria, tiepida o calda a seconda di come la si preferisce, e che a mio avviso è indispensabile su auto convertibili, esattamente come il riscaldamento dei sedili.
Questi due optional rendono la vettura estremamente godibile a capote aperta anche quando le temperature non sono le più invitanti.
Il bagagliaio è onesto, quando la capote è chiusa è possibile spingere avanti una paratia che ne amplia la zona di carico, sui lati sono presenti i due comandi elettrici per abbattere gli schienali posteriori indipendentemente.

Anche questa volta è arrivato il momento di riconsegnare la C Cabrio, vettura che mi ha colpito e conquistato.

Desidero ringraziare la Dott.ssa Erika Sala Genaral Manager di StarEmilia S.r.l. ed Enrico Negri Consulente di Vendita, per avermi reso disponibile questa vettura.

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